La Macrofotografia: uno dei miei generi prediletti, unisce la soddisfazione di dover studiare ed applicare svariate tecniche sia in fase di ripresa che di post produzione, alla soddisfazione di andare in giro per la natura a cercare soggetti da riprendere e quindi ogni volta è tutto diverso e spesso pieno di meravigliose sorprese.
La Macrofotografia
La macrofotografia costringe anche ad avere un occhio allenatissimo adatto a cogliere piccoli dettagli e a maneggiare con velocità i settaggi della macchina fotografica, ritengo che l’allenamento dell’occhio alla prontezza necessaria in macrofotografia, sia prodromo agli scatti dell’avifauna, dove è richiesta una reazione ancora più fulminea e una visione generale del campo di azione, indispensabile nel prevedere in anticipo i movimenti degli uccelli. Non c’è genere più istruttivo della macrofotografia naturalistica per chi inizia a fotografare, una volta diventati esperti, la fotografica macro di oggetti immobili per cataloghi o vendite online, sembrerà una passeggiata. La macro impone di fare le cose bene sin da subito, ad inquadrare bene, a tener conto di tutti i particolari sia estetici che tecnici, si impara a proprie spese che in macro non c’è una seconda possibilità, se si commettono errori, nemmeno se si è geni della post-produzione si riescono a risolvere.
La passione per la macro
Mi rivolgo ai più giovani, pensate cos’era dover mettere a fuoco manualmente farfalle, insetti, ragni, senza nessun autofocus a supportarci e dopo estenuanti giornate passate in giro con caldo o freddo, ginocchia sbucciate, tibie dolorosamente sbattute su rocce invisibili ad occhio nudo con conseguenti invocazioni ad alta voce di entità superiori e Santi svariati. Il tutto per poter finalmente vedere i risultati solo dopo almeno una settimana, con il rischio di aver sprecato costosissime pellicole Kodachrome o Velvia e nel caso della Kodachrome, erano necessarie svariate settimane per poter esaminare le diapositive. Ritenetevi quindi fortunati a poter usufruire di un autofocus veloce, di un esposimetro affidabile insieme a tanti punti di messa a fuoco, se sbagliate lo scatto, sarà solo colpa vostra.
L’obiettivo per la macrofotografia
Esistono moltissimi eccellenti obiettivi macro, consiglio sempre almeno un 105mm per avere una distanza di ripresa favorevole, anche se il magnifico Nikon AF 60mm f/2.8 D Micro è ancora oggi una delle migliori ottiche esistenti, anche per il ritratto, di incredibile resa anche con le nuove enormi quantità di pixel presenti nelle più recenti reflex.
Ormai ha i suoi anni, è uscito nel 1989, e quindi si trova solo usato, ma dato il costo accessibile, a mio parere, non dovrebbe mancare in nessun corredo fotografico, a patto che la macchina abbia la possibilità di mettere a fuoco internamente, il suo successore AF-S Micro NIKKOR 60mm f/2.8G ED rimane comunque una ottima scelta. Per chi non avesse una reflex Nikon il Sigma 70mm f/2.8 DG Macro Art: è una eccellenza, come anche il 105mm F2.8 DG DN Macro ART , notevole anche il Canon RF 100mm F2.8L Macro IS USM.
La macrofotografia natulastica
Naturalmente per iniziare non serve spendere subito cifre alte, per capire se la macrofotografia naturalistica fa per voi, sono sufficienti delle lenti addizionali che vi permetteranno di avvicinare il soggetto alla normale ottica in vostro possesso, o ancora meglio i tubi di prolunga che a fronte di un costo ancora accessibile, vi permetteranno ingrandimenti di tutto rispetto.
Dato che saranno necessari diaframmi molto chiusi un flash con un cavo di prolunga vi consentirà i primi scatti soddisfacenti, senza dover dipendere in maniera eccessiva dalle condizioni climatiche, presto vi abituerete a tenere la macchina fotografica con un mano e il flash nell’altra, ci sono delle soluzioni come staffe e accessori vari, ma la duttilità del poter dirigere il flash a seconda le situazioni non è eguagliabile da nulla, a meno che non compriate un flash anulare.
Non si tratta di macrofotografia, ma vi allego alcune foto di una mosca (deceduta di morte naturale) scattata con il SEM “Microscopio elettronico a scansione” quando lavoravo al CNR-TAE di Messina.